Alessitimia.

«Visto che non ho nessuno da odiare, odio lui, visto che non c’è colpevole do a lui la colpa, visto che non c’è nemico faccio di lui il mio nemico. Il mio è un amore soprannaturale, un peccato senza Dio, una telenovela senza fine, la pubblicità di una nuova marca di margarina. Visto che chi dovrei uccidere sono io, uccido l’amore. Visto che sono l’incendiario, l’innominabile, nomino lui. Visto che non ho potuto dire a lei quanto la amo, lo dico al mondo.»
(E. M. Reyes)

Questo libro mi tranquillizza. Eppure è strano, a leggerne queste righe: dovrebbe angosciarmi, spingermi a riflettere sulla mia condizione, farmi pensare che sia tutto estremamente sbagliato.. E invece mi tranquillizza, l’unica cosa che mi viene in mente è che sto cambiando, anche se non so ancora per chi o per cosa.
Per chi ha deciso di andarsene dalla mia vita, o per chi sta tentando di entrarci?
Per quelli che ho perso lungo la strada, o per coloro che l’hanno attraversata fugacemente?
Sono stanca di chi torna e se ne va appena ha ottenuto ciò che voleva.
Sono stanca di interminabili ore passate al telefono soltanto perché qualcuno si sente solo, o disperato, o geloso di un qualcosa che non gli appartiene più. Tento di convincermi che sia solo quest’afa, quest’aria appiccicosa a rendermi alessitemica.

Non so neanche io come sto, questo post non ha ne’ capo ne’ coda; sto bene, non sono triste. Ed è questo che mi stranisce: sto bene, sono perfettamente tranquilla. Non dovrei provare un vuoto nel petto? Non dovrei sentire un nodo alla gola?
Ed invece niente, sono comodamente seduta a mettermi lo smalto ai piedi (x, se vi interessa).

C’è chi mi dice che mostro troppo di me stessa, e dopo avermi avuto per alcuni istanti avanza la presunzione di conoscermi; chi, al contrario, dice che mostro troppo poco di me stessa e che le cose andrebbero molto meglio se riuscissi ad aprirmi, se riuscissi ad esprimere ciò che provo. In realtà, non mi conosco bene neanche io – d’altronde, chi può dire di conoscere se stesso?.


Una risposta a "Alessitimia."

  1. Il fatto che tu stia cambiando è normale. Non è molto importante da chi sono influenzati. Ci sono persone che influenzano la nostra vita ogni giorno ma che nemmeno conosciamo, per quelle che hai conosciuto… beh io direi che “quel che è stato, è stato”. E’ inutile ripensare al passato perché non può cambiare, i ricordi dei momenti belli e dei momenti tristi resterà in noi per sempre, ma bisogna voltare pagina ed andare avanti. E per quelli che si rifanno sentire solo quando hanno bisogno per “prenderci e buttarci” a loro piacimento… beh… farebbero meglio a cambiare aria, noi non abbiamo tempo da perdere con questa gente :))

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