Mi assaliva sempre un senso di eccitazione ed irrequietezza, quando rientravo a scuola dopo lunghi periodi a casa, e mi succede tutt’ora. Eh si, domani è il fatidico primo giorno di scuola, malgrado si tratti del primo giorno del secondo semestre del terzo anno dell’università.
uno due tre, si. E come al solito, stasera mi sono trovata puntigliosamente a preparare la borsa – un bloc notes, un foglietto con orari, professori, materie ed aule, un astuccio con penne, riga, matita, gomma e post it, un quaderno per le riflessioni, l’agenda, il principe di machiavelli e l’ipod per il viaggio… Insomma, l’indispensabile ad una brava scolaretta che domani ritorna a scuola. Mi sembra scontato che questo ordine apparente durerà una settimana ad essere ottimisti e che sicuramente avrò dimenticato qualcosa… Intanto, mi preparo a dormire con la speranza di un sms a svegliarmi, con la consapevolezza che non arriverà… Per il momento, mi faccio bastare la tanto attesa risposta di ieri che, inaspettata, mi ha fatto star bene con poco. Mi è bastato leggere quelle parole, e mi preoccupo perché io non sono così…