Disarm.

Da qualche giorno sentivo il bisogno impellente di aprire questa pagina e buttare giù qualche riga veloce, pur non avendo idee, pur avendo così tante cose in testa da non sapere da quale iniziare.

E allora accontentiamo questo desiderio, ed iniziamo, con un sottofondo musicale d’eccezione, necessario a coprire gli schiamazzi di una delle classiche feste di compleanno di ragazzini, occasioni che in realtà hanno l’unico scopo di permettere ai “grandi” di spettegolare. Stasera m’è presa la voglia di conoscere un po’ meglio gli Smashing Pumpkins, gruppo che non ho mai ascoltato davvero; Disarm, canzone dal tono malinconico.

« I used to be a little boy
So old in my shoes
And what I choose is my choice
What’s a boy supposed to do? »

In fondo, è così che mi sono sentita in questi giorni: malinconica. Mi sono chiesta per notti se è stata colpa mia se alcuni rapporti sono finiti. Ripenso alle persone che ho volontariamente abbandonato in passato, quelle verso cui non mi sono voltata indietro, e quelle che hanno abbandonato me, e non conosco davvero la risposta. La differenza è che forse, stavolta, sono meno propensa a soffrire per l’interruzione di queste che, sotto certi punti di vista, non si possono neanche considerare vere e proprie amicizie. Sono ingiusta, lo so, ma non posso farci nulla; la realtà è che sono amareggiata. Non dispiaciuta, direi: non dopo tutti questi giorni. Solo amareggiata da comportamenti che non mi sarei mai aspettata. Me la sono cercata, però, a dirla tutta.

Mi piacerebbe dire che adesso cambierò, cercherò altre persone etc etc, ma so benissimo che non è vero, che non sarà affatto così, sono troppo pigra per darmi una scossa. In fondo, cosa mi manca per essere felice? Nulla.

Ed infatti lo sono. Felice.