Finzione

La vita è un teatro dei passi perduti
Su cui tu, simil-ballerina, stai: socchiudendo gli occhi
Assaporo ogni tuo volteggio, io povero calabrone che non ha mai imparato a volare.
Eppure so che il mio inconcludente sbattere d’ali sarà sempre più naturale
Di ogni tuo volteggio prestabilito.


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