1767

Le rose appassivano in fretta come i ricordi non più vividi che si affollavano dietro il lavandino e il fumo di sigaretta portava con sé sensazioni di vite altrui.
A nessuno importa finché sei vivo, nessuno se ne cura finché non sanguini.
E il sangue macchiava i vestiti e giù, giù il pavimento delle nostre anime congelate – “se hai freddo è colpa del sole troppo forte che ci scalda”, mi diceva giocando con le mie vene e immergendomi in un labirinto di bugie male assortite in cui annaspavo, alla ricerca di una via d’uscita.
La mancanza di ossigeno mi faceva assomigliare agli animali lanciati nello spazio agli inizi degli anni ’60 – ma almeno loro non capivano cosa stesse succedendo.
L’asfissia colpiva i centri nervosi e mi ritrovavo paralizzata, intrappolata nella palude dei miei sentimenti poco socievoli. Mi sdraiavo sul binario morto di ogni stazione, dove nessun treno sarebbe mai passato, per colmare quella malinconia dell’assenza di nessuno. Via, via verso paesi e tempi lontani in cui morire non era così difficile, dove il fine ultimo sarebbe stato il controllo, lo stesso che ho perso da smemorata qual sono. Ma non ho più sete da saziare e non mi accontento delle ultime briciole di un qualcosa che non è mai esistito.
E l’Atlantico scorreva sotto i miei passi stanchi, il Nilo poco più di un rigagnolo immerso nel blu, blu dei polsi che bruciavano in fretta per le febbri malsane del mondo circostante.
Non ci hanno mai lasciato in pace ed allora spara, spara adesso per farmi ricordare chi ero tra i miei neri pensieri immersi nel mare, nell’attesa che l’iceberg delle mie sensazioni si sciogliesse ed affondasse. Il Titanic non è mai esistito, sordida nuvola a tremila metri di altezza o di profondità – che poi è lo stesso quando il cielo diventa abisso.
Affogavo nelle buone intenzioni dei bravi cristiani coi loro indici puntati verso il prossimo e mai, mai verso se stessi – stupidi ciechi che non sono altro. Versace parlava di distanze generazionali e di complicati rapporti genitori e figli in televisione ed io capivo di non aver capito quei discorsi.
Si fa presto a dire indipendenza e arruolarsi nell’Esercito di Liberazione impegnato nella ricerca della propria identità.


2 risposte a "1767"

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...