La cenere si depositava sul fondo dei suoi occhi lucidi mentre le comete gli sfioravano il volto. L’unicità dei sentimenti riempiva i polmoni degli attori troppo scaltri lavati nel monossido delle vostre crociere sulla Luna, ed Astolfo continuava a cercare inutilmente il senno di tutti, disperso tra la pubblicità di un deodorante e quella di un detersivo. I sorrisi finti ritoccati abbagliavano coi loro riflessi di notorietà e c’era chi si ostinava a parlare al telefono di cose inutili, mentre i binari sfrecciavano poco più sotto, riempiendo l’aria già rarefatta di parole vuote e frasi sconnesse.
Le manie di protagonismo della nostra età, il guardami ascoltami invidiami incessante di chi da vittima si crede carnefice ed unica guida del suo destino sfiancato.
Ammazza che tristezza :’)
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