#1948.

Mi sembra tutto così sporco, vecchio, decadente. La città cade a pezzi intorno a me.
Vecchie impalcature arrugginite si ergono qua e là, immobili ed estranee come torri poste di guardia ad un futuro ormai passato, al sogno interrotto di uno sviluppo industriale ed economico dalle cupe tonalità grigio fumo.

E poi l’atmosfera incendiata dai caldi raggi dell’alba diventa più nitida, rivelando i tratti di infinite attese dove tutto ha una sua fine e la cieca adorazione di idoli di sangue e cemento, nuovi eppure antichissimi sulle sponde nude del tempo che immoto e cangiante ne osserva le sorti.


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