A Journey to Thesis: day 3.

οὐκοῦν οἶσθ᾽ ὅτι ἀρχὴ παντὸς ἔργου μέγιστον

«E non sai che in ogni opera l’inizio è di fondamentale importanza?» – Platone, Repubblica, Libro 2.

«E dov’è il giorno 2?» chiese l’incauto lettore.
L’ho mangiato, avevo fame. Ho ancora fame. Hai altre domande da farmi?
No? Bene. =w=

Negli ultimi due giorni non ho fatto nulla, in pratica: non ho studiato, non ho lavorato alla tesi, non ho scritto nulla… Ho solo provato un’immensa spossatezza, tant’è che a mezzanotte ero già in the sleeping country.
Sarà il cambio di stagione, sarà l’ansia per le scadenze che si avvicinano che, invece di stimolarmi a dare di più, mi distrugge inesorabilmente e mi ritrovo a passare le giornate con la testa immersa in un’atmosfera liquida e sempre uguale.
Dovrei entrare nell’ottica del “se non lo faccio io, nessun altro lo farà per me” e risvegliare il mio senso del dovere e la mia consapevolezza, ma…


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