Scandal season 01 episode 01

Ma… hai iniziato un’altra serie televisiva?

Ho iniziato un’altra serie televisiva. Che ci volete fare, ho molto tempo libero che dovrei usare per studiare ultimamente.

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Scandal è una serie televisiva della ABC in onda dal 2012 e racconta delle vicende di Olivia Pope, interpretata da Kerry Washington (Django Unchained) e, secondo Wikipedia, che cita come fonte il Washington Post, è ispirata alla figura di Judy Smith, assistente di George H. W. Bush nei rapporti con la stampa. Ho finito la prima stagione (sette episodi) di getto, trovandola in alcuni punti un po’ parecchio stereotipata, ma tutto sommato piacevole ed intrigante il giusto – ottima, se volete passare una serata senza impegno buttati sul divano con una ciotola di popcorn davanti, o se vi serve come sottofondo per fare altro.

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E questa chi cavolo è? Dov’è la Washington? Sta a vedere che è come Game of Thrones: la prima persona che viene inquadrata crepa a breve in modo brutto.

“Non posso restare, mi scusi. Sono qui solo perché Lory non mi ha dato il suo numero per disdire e non volevo che mi aspettasse…”
Ok, ha pure un modo di fare odioso, morirà a breve.

“…perché avere buca in questo locale sarebbe un po’ come cadere coi tacchi in passerella, e poi non la conosco…”
Ora il tipo tira fuori un coltello e la sgozza.

Cioè scusa, ti fissano un appuntamento con un tipo che non conosci e ci vai per disdire? Raccontane un’altra.

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Chi te l’ha fatto fare? Ce lo chiediamo tutti.
E’ un colloquio di lavoro? Deve fare la barista, per caso? Perché con il suo modo di fare non avrebbe molto successo, io ti avverto.

ODDIO QUANTO È IRRITANTE QUALCUNO LE TAPPI LA BOCCA.

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Ecco, ecco. Grazie. Speravo in modi più cruenti, ma… adesso sta scodinzolando. Quanto è patetica, mioddio.
Scopriamo che il ragazzo seduto al tavolo è Harrison Wright (Columbus Short), giovane avvocato dello studio di Olivia Pope che è stato mandato là ad offrire il posto di lavoro alla persona più irritante e fastidiosa dell’intero telefilm: Quinn Perkins (Katie Lowes), che se dirigessi uno studio legale sarebbe l’ultima persona sulla faccia della terra che vorrei assumere.

Il discorsetto che Harrison fa a Quinn è piuttosto imbarazzante e vorrei soprassedere perché… è seriamente brutto. “Avrai uno stipendio da fame ma sconfiggerai i mostri e sarai felice perché noi siamo i buoni e blablabla siamo gladiatori in doppio petto.” Spero che l’autore di queste frasi sia stato esposto sulla pubblica gogna subito dopo.

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Ed eccoli, finalmente!
Olivia Pope (la già citata Washington) e Stephen Finch (Henry Ian Cusick, perché ormai i personaggi di Lost mi perseguitano), il suo braccio destro, che esordisce con la frase “ci uccideranno”. A voi non lo so, ma alla tipa fastidiosa spero di sì.

Olivia dimostra subito di essere la donna con le palle che tutti ritengono, rimettendo a posto un gruppo di rapitori ucraini che ha rapito la bambina dell’ambasciatore russo.

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Lui è Huck (Guillermo Dìaz), il tecnico informatico del gruppo. Ex appartenente ai servizi segreti, è incaricato di trovare ogni informazione sui loro clienti o sui casi di cui si occupano e di fare.. lavoretti meno puliti.

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Quella accanto a Stephen è Abigail “Abby” Whelan (Darby Stanchfield, che avevo adorato nel compianto Jericho). Se Stephen è il braccio destro di Olivia, Abby è la sua spalla sinistra e si occupa spesso di ricordarle chi è e qual è la sua missione.

Poi ci sono i blablabla della tipa fastidiosa che cerca di leccare il culo a Olivia, praticamente ignorata. E viene ignorata anche poco dopo, quando si dimostra assolutamente non in grado di essere utile a sé stessa, figurarsi al resto del mondo.

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E dopo le presentazioni si passa finalmente al fulcro della puntata: il primo caso riguarda un omicidio. Un tipo cosparso di sangue, che si scoprirà essere un eroe di guerra decorato, si presenta nell’ufficio dicendo che la sua fidanzata è morta e tutti sospettano di lui – chissà perché.
Tenente Colonnello Sully St. James, 32 anni, due missioni in Iraq. Ferito mentre salvava la sua unità, eroe di guerra. […] È contro l’aborto, pro armi, odia i gay e vuole che i bimbi preghino a scuola. Abby ce lo fa stare subito simpatico e non esita a mostrare apertamente che politicamente la disgusta. E chiedetemi ancora perché mi piace come personaggio!
Da qui inizia la presentazione del metodo Olivia Pope: prima di accettare un caso, parlano con il cliente, lo osservano e cercano di capire se mente od è sincero; a seconda della risposta a questa domanda decidono se farsi assumere o meno. Non è il cliente che sceglie loro: sono loro che scelgono in base alla propria coscienza.

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Chi non desidererebbe essere svegliato in piena notte da una tipa che si presenta alla porta bussando e suonando il campanello? Ad esempio David Rosen (Joshua Malina), Procuratore di Washington legato ad Olivia da un rapporto di amicizia/odio. Soprattutto se ti chiede di concedere una proroga all’arresto di un presunto assassino.

Noi ora che facciamo?” Potresti impiccarti, ad esempio, ma non lo dirò a voce alta.

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I personaggi di cui tener conto sono quasi finiti, ve lo prometto! Lui è Cyrus Beene (Jeff Perry, qualcuno lo avrà già visto in Grey’s Anatomy), responsabile dello staff presidenziale.

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E, appunto, il Presidente degli Stati Uniti d’America, Fitzgerald Thomas Grant III (Tony Goldwyn, attore che ha recitato in praticamente qualsiasi cosa, appartenente a una famiglia di attrici, produttori e drammaturghi, oltre che essere l’ispirazione Disney per Tarzan). A parte il nome imbarazzante, scopriamo quindi che Olivia, prima di lavorare in proprio, aveva un posto nello staff del presidente.
Il motivo per cui è convocata a Camp David è perché l’amante del Presidente, Amanda Tanner (Liza Weil, di Una Mamma per Amica), ha minacciato di rivelare la loro relazione al mondo intero. Ovviamente, Fitzy nega qualsiasi coinvolgimento ed Olivia gli crede, andando a confrontarsi duramente con la presunta amante e mettendo in moto un meccanismo di cui neanche lei riesce a prevedere l’epilogo.

Non si sa per quale motivo Quinn finisca a frignare nel bagno delle donne degli uffici della Pope Associati perché il mondo è brutto e cattivo ed apparentemente Olivia fa il suo lavoro, anche se significa prendere di petto una discussione con una donna che, ricordiamolo, afferma di essere l’amante del Presidente degli Stati Uniti d’America. Evidentemente lei avrebbe preferito offrirle tè e biscottini e chiederle se per favore era d’accordo con lo stare in silenzio perché altrimenti la povera Quinn si sarebbe offesa.
In questi casi mi viene voglia di invocare l’ebola.

Viene purtroppo consolata da Huck, che le dice che Olivia l’ha portata là perché è un cane randagio.

Intanto, Stephen è terrorizzato dall’idea di rendere la sua attuale relazione ufficiale con una proposta di matrimonio, motivo per cui Olivia lo mette con le spalle al muro e gli organizza la serata. Un po’ troppo per un rapporto capo-dipendente, il che significa che sono legati da un’amicizia che va al di là del lavoro.

Nel frattempo, le indagini sull’omicidio proseguono. Si scopre che Sully St. James ha un alibi di ferro, ma che utilizzarlo metterebbe a rischio tutta la facciata che l’ufficiale si è costruito intorno: è gay, la sua fidanzata era in realtà soltanto la sua migliore amica e quella sera è stato ripreso dalle telecamere con un altro uomo, fuori da un locale. Come ho detto, Scandal è andato in onda nel 2012: il Don’t Ask, Don’t Tell è da poco stato abolito, ma è ancora presente una non troppo latente omofobia all’interno dei corpi militari. “Non potete dire al mondo che sono gay, io sono un eroe. […] Io sono un eroe, io onoro l’uniforme. Io onoro la mia uniforme!”

Dopo un iniziale tentennamento che porterà al suo arresto, alla fine il Tenente Colonnello si deciderà a fare pubblicamente outing.

Amanda intanto tenterà il suicidio e Quinn continuerà ad essere utile come un tostapane rotto. Intanto Olivia capisce che in realtà è il Presidente a mentire e lo affronterà indignata, rivelando che anche lei e Fitzy avevano una relazione ai tempi in cui lui era soltanto un candidato alla Casa Bianca. Lo scopre anche Cyrus, che finora ne era all’oscuro. Furiosa, Olivia decide di prendere sotto la propria ala protettrice Amanda.


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