Canzone di Natale.

Eccoli qua, sono già arrivati i parenti affamati,
Mi strappano le guance a suon di ganascini,
Intanto si divorano le mie tartine.
“Sei un uomo ormai, ma come sei sciupato,
Non sei neanche pettinato.”
Penso, sfido io, da quando mi son fatto
Ho venduto pure il mio motorino nuovo
Sono a secco, ‘sto natale.
Dio, fa che non stia così male.
Fa che nonna mi abbia regalato i contanti,
E non il solito paio di guanti
Mamma dice: “non aspetti neanche il panettone,
Dimmi dove te ne vai, coglione!”
Io non lo so se arrivo in fondo o no a questo pranzo,
Fra il secondo primo e il primo secondo.
Mi alzo e chiamo il tipo, che sennò sprofondo.
Si chiama Abdul il mio babbo natale,
Con le Nike di renna nuove.
Dietro alla stazione al solito pilone,
Tunisini aspetta fra un paio d’ore.
Un po’ di sconto me lo farà,
Lui che è il boss del natale s.p.a.
Fa che nonna mi abbia regalato i contanti,
E non il solito paio di guanti
Mamma dice: “non aspetti neanche il panettone,
Dimmi dove te ne vai, coglione!”
Fa che nonna mi abbia regalato i contanti,
E non il solito paio di guanti
Mamma dice: “non aspetti neanche il panettone,
Dimmi dove te ne vai, coglione!”


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