Genius – Season 01 Episode 01

Piccola, doverosa introduzione. Genius è una serie televisiva statunitense di tipo storico-biografico, trasmessa da National Geographic. Al momento è composta di due stagioni, la prima dedicata ad Albert Einstein, la seconda a Pablo (Diego José Francisco de Paula Juan Nepomuceno María de los Remedios Cipriano de la Santísima Trinidad Ruiz y) Picasso. Di recente (ok, aprile non è poi così recente) è stata rinnovata per una terza stagione, stavolta dedicata a Mary Shelley, che tutti conosciamo come lideatrice di Frankenstein. Sono sinceramente curiosa di vederla, e spero che finalmente venga approfondita la figura di una delle più grandi autrici del genere horror, che però viene spesso presentata come soltanto lautrice di Frankenstein, o peggio ancora, come la moglie del poeta Percy Bysshe Shelley. In realtà, Mary Shelley è stata una donna moderna in unepoca in cui o eri fortunata e nascevi ricca, o ti aspettava una ben misera vita.

maxresdefault

Ho incrociato Genius mentre cercavo qualcosa da guardare in una serata noiosa. In genere tendo ad evitare le produzioni a stampo storico e/o biografico, ma avevo da poco visto Manhattan (di cui magari parlerò più in là) e mi era piaciuta, quindi avevo deciso di dare una possibilità.
La sto guardando con una calma insolita, io che sono stata capace di guardarmi Lost in… non dico in quanti giorni, ma sappiate che sono davvero pochi in rapporto al numero di puntate.

La puntata pilota si apre con uno sguardo sull’atmosfera politica della Germania della Repubblica di Weimar. Walther Rathenau, ebreo e Ministro degli Esteri, sale sulla sua macchina in direzione del Reichstag. All’improvviso spunta un’altra macchina, i cui occupanti (Erwin Kern e Hermann Fischer, grazie Wikipedia) aprono il fuoco sul Ministro e sul suo autista, uccidendo entrambi e terminando l’esecuzione con una granata. Viene quindi inquadrato un giornale, che parla di Nuove menzogne elettorali: non bisogna conoscere il tedesco per immaginare a cosa si stia riferendo.

È il 1922, Hitler è già il Führer del Partito Nazionalsocialista Tedesco dei Lavoratori, da lui stesso fondato, e sta preparando il (fortunatamente fallito) Putsch di Monaco. Gli ebrei sono incolpati di ogni male possibile, ed accusati di aver rovinato la Germania (mica la Prima Guerra Mondiale, no). Rathenau è ebreo, ed è un politico: questo basta a far sì che sia il primo nome della lista.
Ed una lista esiste davvero, la troverà la polizia facendo irruzione nel rifugio degli attentatori (che muoiono armi in pugno): tra i vari nomi spunta quello di Albert Einstein, già professore e direttore di Fisica all’Università di Berlino, già premio Nobel e grande amico dello stesso Rathenau.

Il secondo filone di narrazione riguarda la vita di Albert Einstein da giovane, studente di Ginnasio, mostrando i suoi problemi con l’autorità, nei panni di un professore che non rispetta prima, e del padre con cui ha un rapporto altalenante poi. E mostra la sua determinazione, nel provare ad entrare al Politecnico di Zurigo studiando da autodidatta.
Ovviamente non verrà ammesso, perché, mentre nell’ambito scientifico i suoi voti risultano eccellenti, verrà bocciato al test per i risultati più che pessimi nelle materie più letterarie: letteratura, zoologia, botanica, francese, scienze politiche.
Per recuperare le sue carenze, Einstein si trasferisce ad Aarau, in Svizzera, dove vivrà con la famiglia Winteler e verrà influenzato dalle idee del capofamiglia, arrivando persino a rinunciare alla sua cittadinanza tedesca.
A 17 anni, Einstein entrerà al Politecnico di Zurigo, dove conoscerà l’unica donna tra gli studenti di fisica di quell’anno: Mileva Marić.

Ho cercato di non rivelare troppi particolari della trama, anche se è storia che tutti conosciamo – Einstein espatrierà nel 1933 negli Stati Uniti, dove trascorrerà il resto della sua vita. Ed ho deciso anche di non soffermarmi su aspetti specifici del suo carattere, come la sua concezione dei rapporti sentimentali (era contrario alla monogamia, che trovava innaturale) o come le dirette esperienze con l’antisemitismo (la lettera di Philipp Lenard, altro premio Nobel, in cui si chiedeva l’allontanamento di Einstein perché avrebbe contaminato la scienza tedesca con la sua “fisica ebrea”).

C’è però un aspetto su cui vorrei soffermarmi, perché mi ha colpito molto.
Quando la serie allarga la visione anche alla vita di tutti i giorni, assistiamo ad aggressioni in strada da parte degli appartenenti al Partito Nazista, mentre tutti gli altri rimangono a guardare. Pestaggi, soprusi, esercizi commerciali di ebrei chiusi, volantini diffamatori, ed il Mein Kampf che fa la sua apparizione perché “i miei clienti me lo chiedono”.
Tutti intorno minimizzano e preferiscono voltarsi dall’altra parte, perché tanto “Hitler ha perso le elezioni, perché sono soltanto “un centinaio di pazzi non appoggiati dalla maggioranza del popolo”.
Sappiamo tutti come è andata a finire, poi.

Una delle scene che mi è rimasta più impressa è quella del funerale di Stato di Rathenau: mentre il feretro passa, un gruppetto di nazisti cerca di fare irruzione tra la folla, poco distante da dove Albert Einstein e la sua seconda moglie Elsa Löwenthal stavano assistendo alla cerimonia.

« Gli assassini di Walther Rathenau sono eroi tedeschi!»
«Dobbiamo andare via…»
«No. Torneremo a casa quando il funerale sarà finito, e non lasceremo la Germania.»
«Albert…!»
«Se ce ne andiamo, loro vincono.»

Alla fine, le paure della Löwenthal si riveleranno esatte.

Voto: 4.5/5.
Trailer:


Una risposta a "Genius – Season 01 Episode 01"

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...