3 cose da NON fare per far crescere la propria autostima.

Se abbiamo imparato qualcosa da questo 2020, è che il futuro è imprevedibile. A questo punto, vale davvero la pena di trattenersi per paura delle conseguenze, che siano un rifiuto o un fallimento?
Esatto, no.

La gente aspettava per tutta la vita. Aspettava per vivere, aspettava per morire.

Charles Bukowski

1.   Aspettare il “momento giusto”

Non esiste davvero il momento giusto, è una leggenda metropolitana creata dalla tua comfort zone per non lasciarti uscire: ogni volta che hai un’idea da mettere in pratica, una parte del tuo cervello ti dice che non ci sono le condizioni giuste, sia che si tratti di proporre qualcosa al tuo capo sia che si tratti di…  provare a seguire le tue aspirazioni.

La soluzione è dire di sì, invece. Avere confidenza in sé stessi significa essere in grado di accettare queste sensazioni non del tutto gradevoli e ricordarsi che le emozioni sono temporanee. Molto spesso l’istinto ha più ragione di un qualunque parere secondario.

2.   Usare la timidezza come uno scudo

Essere timidi non è negativo, anzi. Al tempo stesso bisogna essere consapevoli che il principale motore della carriera sono le connessioni sociali: interagisci di più con gli altri, presentati, fai quella chiamata…  Prendi l’iniziativa, preparati le domande in anticipo per una riunione o per un convegno, pensa a commenti intelligenti (e appropriati) da esternare.
Fai in modo di rimanere impresso alle persone che ti incontrano.

3.   Usare il linguaggio sbagliato

Hai mai fatto caso a quante volte formuli le tue opinioni in maniera non assertiva? Ti faccio alcuni esempi: “Penso che…”, “Non ti sembra che…”, “…, vero?”.
Questo genere di linguaggio indebolisce quello che dici: non parli come se fossi certo al 100% delle tue parole, ma come se cercassi rassicurazioni dagli altri. Se hai qualcosa da dire, dilla e basta. Fai affermazioni, non domande.

Un altro consiglio che mi sento di darti è iniziare a cambiare il tuo registro linguistico, anche quando pensi. Cose come “non ho tempo” o “non è giusto” sono belle scuse da raccontarsi: tutti hanno giornate di 24 ore, anche Jeff Bezos, e novità, la vita è ingiusta. Pensa piuttosto “non è l’obiettivo su cui voglio concentrarmi al momento” o “per fare ciò ho bisogno di trovare X ore”.

È facile dire “cambia il tuo approccio mentale”, ma non è un processo che si fa semplicemente schioccando le dita. Piuttosto, si deve procedere per piccoli passi – uno dopo l’altro.
L’importante è non fermarsi.


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